Moio della Civitella é un Comune della provincia di Salerno, composto da due graziosi borghi: Moio e Pellare. Situato nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Alburni e Vallo di Diano, conta circa duemila abitanti e vive di un’economia agricola, distinguendosi nella coltura della vite, dell’olivo e del castagno.
Nel periodo aureo dello splendore di Velia i due centri non esistevano se non come villaggi di pastori e di agricoltori alle dipendenze della grande città poco lontano. Infatti a monte dei due centri abitati di Moio e Pellare, i Velini avevano edificato una grande Fortezza (FRURION) a difesa dei confini a nord del proprio territorio.
Le mappe aragonesi risalenti alla seconda metà del XV secolo, rivelano l’assenza di Pellare e la presenza di una doppia Civitella: CIVITELLA SOPRANA e CIVITELLA SOTTANA. E’ evidente che con la prima denominazione si fa riferimento all’antico centro fortificato, posto sulla collina, mentre con la seconda si intende il villaggio posto ai piedi di essa.
E’ possibile pertanto che l’antico nome del paese fosse CIVITELLA. Ciò dimostra la stretta “parentela” con l’antica fortificazione della città di Elea risalente al IV sec. a.C. Si spiegherebbe anche perché il villaggio posto più in alto, fondato dagli abitanti di Civitella, venne chiamato Moio di “Civitella”. Si può ipotizzare che quando l’antica Civitella venne abbandonata (agli inizi dell’era cristiana) le famiglie non si allontanarono troppo dalle rovine della terra natale, ma presero dimora, in fattorie sparse, ai piedi della collina.
Notizie controverse sull’origine del nome del borgo Pellare. Secondo alcuni studiosi, il nome Pellare deriva da “pellarius”, conciatori di pelli, perché in questo casale vi era esercitata la concia delle pelli.
Secondo altri, il nome deriva da “pallarae”, pagliaia, perché le prime abitazioni furono fatte di paglia.
Il Comune sorto nel 1808, negli ultimi decenni, si è trasformato da paese rurale in paese turistico offrendo ai visitatori tre grandi tesori: Il polo Museale col Museo andropologico fornito di oltre mille reperti della Civiltà Contadina custoditi presso l’antico Palazzo Torrusio in Piazza degli Eroi a Pellare; l’antico Mulino baronale ad acqua risalente alla metà del XVIII secolo e il Parco Archeologico del Frurion Civitella del IV sec. a.C.. Da visitare è sicuramente anche l’antica Chiesa di San Bartolomeo a Pellare e la Chiesa di Santa Veneranda a Moio, costruite nella prima metà del ‘500. Di particolare interesse storico-culturale è senza dubbio la Chiesa di San Francesco a Pellare, risalente al sec. XVII.
Oggi, la bellissima collina Civitella ricoperta da secolari castagneti, offre ai visitatori un incantevole scenario naturale fatto di sentieri, aree di sosta e un’area attrezzata per pic-nic denominata Belvedere, da cui nelle giornate limpide è possibile scorgere l’isola di Capri.
Diverse sono le attività ricettive e gli agriturismi in grado di offrire ogni confort, senza far mancare la degustazione di piatti tipici e del buon vino locale.
Cultura – Natura – Cibo sono, senza alcun dubbio, i tre elementi chiave del turismo di questo territorio.
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